Un prototipo di Daedalus. Credit: University of Würzburg

Il sistema ideato dall’Università di Oviedo. Credit: University of Oviedo

Lo studio Cdf verrà integrato con le iniziative sviluppate dall’European Large Logistics Lander (El3) dell’Esa e da Moonlight. EL3 è un lander progettato per consentire una serie di missioni Esa sulla Luna mentre Moonlight mira a fornire la  capacità di navigazione e telecomunicazioni per l’esplorazione lunare. L’Università di Würzburg ha progettato Daedalus, una sonda compatta e sferica sarebbe dotata di visione con telecamera stereo e con la  capacità di muoversi in modo indipendente. Daedalus potrebbe creare un modello 3D dell’interno dei tunnel di lava, per identificare le risorse geologiche e i luoghi con livelli di radiazione e temperature stabili. Queste informazioni sono cruciali per la costruzione di futuri insediamenti umani sulla Luna.

L’ateneo di Oviedo invece sta lavorando allo sviluppo di una serie di piccoli robot da inviare all’interno delle grotte lunari. I robot potrebbero essere inseriti nelle grotte grazie a un braccio robotico con funzioni simili a quelli di una gru montata su di un rover. Quest’ultimo sarebbe dotato di un pannello solare e fornirebbe energia ai robot attraverso la gru, grazie a un sistema  di ricarica wireless. La superficie della Luna è stata  – ed è tuttora – oggetto di analisi da parte di sonde e di rover. Al contrario il mondo sotterraneo del nostro satellite rimane ancora un mistero. Il riparo fornito dalle grotte lunari, così come l’accesso all’acqua e ad altre risorse, sono elementi fondamentali per la futura esplorazione umana o robotica della Luna e questi studi rappresentano un primo passo per il raggiungimento di questi obiettivi.